Scopri la mentalità dei CIO Agili, ambiziosi e sempre un passo avanti
Sommario
Negli ultimi anni, il ruolo dei CIO sta occupando ormai il centro della scena con progetti di trasformazione sempre più rapidi e budget in continua crescita. E adesso, cosaci riserva il futuro e come rimanere sempre un passo avanti rispetto ai competitor?
Per rispondere a questi quesiti, abbiamo coinvolto i CIO e i leader IT di tutto il mondo, per capire i loro punti di vista e le loro ambizioni in cinque ambiti principali: la velocità di implementazione della tecnologia, il ruolo di un CIO nella trasformazione digitale, la centralità del cliente, l’adattabilità dell’ecosistema e l’approccio “tech for good”.
Volevamo scoprire come si vedono, come si posizionano rispetto ai competitor e se sono veramente agili. Abbiamo anche chiesto loro quali sono i flussi di lavoro e le loro priorità in questi cinque ambiti.
Quando si tratta di capire l’approccio di un CIO moderno, tre sono gli elementi principali.
I CIO sono agili, ambiziosi e sempre un passo avanti.
La maggior parte dei CIO afferma di essere più agile rispetto ai competitor, in particolare nelle aree più vicine al proprio ruolo. Si tratta di un gruppo di decisori senior ottimista e fiducioso.
La maggior parte dei CIO sono ottimisti sulla loro agilità e consapevoli delle sfide che li attendono. L’obiettivo è anche estendere i confini dell’agilità, passando dalla fornitura di servizi a qualcosa che riguarda l’intera azienda. Alcuni elementi di questa “ampliata” agilità sono la centralità del cliente, la sostenibilità, il benessere dei dipendenti e la tecnologia.
I CIO sono anche ambiziosi. Le principali differenze tra la situazione in cui si trovano oggi e quella in cui vorrebbero essere tra due anni riguardano l’approccio “tech for good” e la centralità del cliente. La buona notizia è che sono fiduciosi sul fatto che le partnership scelte con cura possano colmare questo divario.
Infine, i CIO credono di essere in vantaggio sulla concorrenza e coloro che apprezzano particolarmente le partnership mostrano un’agilità molto maggiore, indicando quindi l’importanza dell’ecosistema.
Per rimanere sempre un passo avanti e concretizzare le loro ambizioni, i CIO hanno bisogno di partner che elevino il loro ruolo e soddisfino i loro obiettivi. Non è più sufficiente lavorare con partner che si limitano all’ordinario. Per essere sempre in prima linea, i CIO hanno bisogno di partner in grado di fare anche lo straordinario.
I dettagli e i numeri della survey
Abbiamo coinvolto i CIO di Stati Uniti, Regno Unito, Europa e Asia. Intuit Research ci ha supportato in questo compito attraverso indagini quantitative online, mentre Kantar Research ha analizzato le risposte di 250 CIO di aziende con oltre 5.000 dipendenti.
Abbiamo anche condotto due interviste più approfondite con i CIO di due aziende: un importante gruppo retail statunitense e una società globale di servizi professionali con sede nel Regno Unito. Entrambi ci hanno fornito ulteriori approfondimenti e dettagli per strutturare la survey condotta poi su 250 CIO in tutto il mondo.
Perché abbiamo scelto i CIO? Perché l’88% di loro è coinvolto nelle decisioni strategiche di business delle loro aziende. L’88% viene coinvolto in maniera significativa o parziale nella maggior parte delle decisioni strategiche aziendali.
Nell’ambito di questo studio, abbiamo anche sviluppato un indice, l’Agility Checker, per consentire a tutti di misurare il proprio Agility Index, rispondendo a cinque semplici quesiti. Partendo dal vostro punteggio di Agility, potrete identificare le lacune rispetto ai CIO di tutto il mondo e cercare i partner giusti per rimanere agili.
Il 2022 sarà un anno impegnativo per tutti i CIO. Gli investimenti nell’IT sono cresciuti esponenzialmente dallo scoppio della pandemia e, secondo il 74% dei CIO, continueranno ad aumentare anche nel prossimo anno. Infatti, il 43% prevede che il budget IT aumenterà di oltre il 10%. Solo una minoranza (11%) ha intenzione di ridurre la spesa IT l’anno prossimo. Questo incremento riflette la fiducia nel lavoro svolto dai CIO e dai dipartimenti IT, dimostrando che le aziende stanno destinando un budget sempre maggiore alla tecnologia per i propri clienti e collaboratori.
L’Agility Index
L’agilità è fondamentale per gestire la tecnologia e la trasformazione digitale. Ecco perché abbiamo cercato di misurare l’Agility Index dei CIO odierni basandoci su cinque priorità espresse dai CIO di tutto il mondo.
Le cinque priorità dei CIO odierni:
- Velocità di implementazione della tecnologia: Questo pilastro si concentra sull’importanza attribuita dai CIO all’integrazione di nuove tecnologie per migliorare l’eccellenza IT e accelerare l’innovazione.
- Il ruolo del CIO nella trasformazione digitale: Esamina come i CIO vedono il proprio ruolo di leadership, la collaborazione con i CEO per guidare le iniziative strategiche e i progressi verso la trasformazione digitale.
- Centralità del cliente: Valuta la priorità che i CIO danno all’eccellenza nella customer experience e la loro capacità di offrire un’esperienza di alta qualità ai clienti finali.
- Adattabilità dell’ecosistema: Analizza l’importanza delle partnership e degli ecosistemi per il successo IT complessivo e come i CIO si adattano ai loro partner.
- Approccio “Tech for Good”: Si concentra sull’agenda tecnologica oltre la trasformazione digitale e su come i CIO si valutano nel perseguimento di questa agenda.
L’Agility Index è un punteggio che varia da 0 a 100, calcolato come media dei cinque pilastri sopra indicati. Un punteggio di 50 indica che le aziende si considerano allineate alla concorrenza; un punteggio superiore a 50 indica che si considerano migliori, mentre un punteggio inferiore indica che si considerano in svantaggio. Abbiamo scoperto che l’Agility Index medio è 61.
Questo significa che i CIO si considerano più abili e agili dei loro competitor, facendo emergere un sano atteggiamento di ottimismo e fiducia. Se, da un lato, ci sono dei CIO che si vedono più in ritardo rispetto alla concorrenza, la maggior parte si considera, invece, più avanti rispetto alla media dei competitor.
Parte di questo ottimismo può derivare dalla maturità del cloud e dalle dimensioni dell’azienda. I CIO delle aziende più piccole e di quelle con una più ampia “cloud adoption” si considerano più agili dei loro competitor.
“Non importa la dimensione dell’azienda, il cloud è la tecnologia fondamentale dei nostri tempi. Questo è quanto emergechiaramente dalla nostra survey: i CIO delle aziende con oltre il 50% di cloud adoption hanno un punteggio di Agility Index di 67, che è sei punti più alto rispetto alla media. Essere in grado di costruire, innovare e scalare più velocemente è quanto di meglio può essere offerto dal cloud e, ora più che mai, i CIO stanno puntando sull’agilità,proprio grazie al cloud”.
John Armenakas, Direttore,Partner SaaS, Colt
Il “divario di ambizione”
Il cambiamento è il pane quotidiano dei CIO. Negli ultimi anni, hanno dovuto gestire efficacemente un lungo periodo di disruption e affrontare le nuove aspettative dei clienti.
E il futuro? Come valutano le lacune attuali nelle capacità aziendali e dove vorrebbero essere tra due anni? Noi chiamiamo questo divario il “divario di ambizione”. È un metodo per valutare lo stato attuale delle cose e il lavoro che i CIO devono fare per crescere e avere successo a breve termine.
Quello che abbiamo scoperto è che ci sono due aree chiave su cui i CIO devono concentrarsi: la centralità del cliente e la strategia “tech for good”.
Centralità del cliente
La centralità del cliente è fondamentale per i CIO, sia ora che in futuro.
Solo il 16% dei CIO, tuttavia, coordina direttamente i programmi di customer experience (CX), un numero significativamente inferiore rispetto ad altri dirigenti senior come CEO e CMO (61%). Eppure, la stragrande maggioranza dei CIO – il 91% – considera la centralità del cliente un’iniziativa importante o molto importante all’interno delle loro organizzazioni.
Nel complesso, i CIO considerano la centralità del cliente come il loro principale obiettivo, seguita dal “divario di ambizione”. Molti CIO affermano di essere direttamente coinvolti nelle iniziative delle loro aziende focalizzate sul cliente.
Molti CIO non sono direttamente responsabili dei programmi di CX, ma sono pienamente consapevoli delle difficoltà tecnologiche affrontate dai clienti, forse più di altri stakeholder. Per valorizzare il loro ruolo e promuovere la customer experience, i KPI legati alla CX dovrebbero diventare un elemento centrale nel reporting delle iniziative tecnologiche.
Non tutte le organizzazioni con cui abbiamo parlato si considerano migliori della concorrenza in quest’area. Molte affrontano sfide come trovare il giusto equilibrio tra innovazione e fruibilità. Questo potrebbe indicare che stanno cercando di comprendere meglio i canali utilizzati dai clienti per interagire con il brand e come l’IT può supportare al meglio queste interazioni. Per i CIO, agire su questi insight potrebbe significare qualsiasi cosa, dalla semplice revisione di un processo esistente al miglioramento dell’architettura di rete o alla creazione di touchpoint più orientati al cliente. Uno dei CIO con cui abbiamo parlato ha evidenziato questo aspetto in modo particolare:
“La centralità del cliente è estremamente importante per il nostro business. Finora ci siamo dedicati all’aggiornamento dei nostri sistemi di back-office che hanno sbloccato le soluzioni che, in futuro, saranno quelle più centrate sul cliente. Ma la strada da percorrere per le soluzioni front-end è ancora molto lunga.”
CIO di un’azienda globale di servizi professionali con sede nel Regno Unito
Di questi tempi, grazie alla diffusione dei canali digitali, è facile raggiungere i clienti. I CIO vogliono elevare l’IT per supportare al meglio la centralità del cliente. A questo proposito, abbiamo esaminato cosa stanno facendo al riguardo i leader del mercato: I social media sono il canale più popolare per l’engagement dei clienti
Le aspettative dei clienti sono cambiate drasticamente dopo lo scoppio della pandemia. I clienti volevano aggiornamenti tempestivi, pagamenti contactless, consegne ovunque di beni essenziali e non. I vari brand hanno rapidamente spostato la loro presenza dalle vetrine di negozi fisici verso marketplace digitali e hanno fatto evolvere i loro modelli per offrire loro tutto questo: vendite online, consegne più rapide, pagamenti a distanza e un servizio clienti reattivo. Quasi da un giorno all’altro, la user experience digitale si è trasformata da elemento legato soprattutto all’immagine di un’azienda a fattore indispensabile per qualsiasi brand.
L’obiettivo era avvicinarsi ai clienti ovunque essi fossero. Quindi, quale canale migliore dei social media? Economici e accessibili, i social media hanno aiutato i brand a capire cosa pensano i loro clienti, a tastare il polso della situazione, e i CIO che dedi- cano più attenzione al cliente sono anche quelli più innovativi.
Tra gli altri canali digitali più apprezzati ci sono le app mobili brandizzate, store e piattaforme dedicate di e-commerce e le community di clienti. Quindi, per stare al passo con i tempi, pensate a dove sono più attivi i vostri clienti a livello digitale e come potete sfruttare al meglio questa situazione per guidare la “customer centricity” della vostra organizzazione.
I leader della CX usano le metriche di customer satisfaction e le community per valutare le performance
I leader nella customer centricity sono più propensi a portare avanti programmi che monitorano la CX nei vari canali. Per esempio, possono voler misurare periodicamente il loro indice di customer experience (CX Index) o i Net Promoter Score (NPS), o anche istituire community di clienti dedicate.
Indici come il CX Index e l’NPS possono aiutare i CIO a vedere quanto sia realmente efficace la customer experience digitale. Allo stesso modo, le community di clienti sono utili quando contribuiscono a sviluppare o migliorare prodotti e servizi. Le organizzazioni possono testare immediatamente il prodotto/servizio tra un sottoinsieme di clienti e ottenere un feedback mirato e puntuale.
Come utilizzare le proprie community e i vari punteggi e indici per ottenere un feedback sui prodotti, i servizi e l’esperienza offerta ai propri clienti? E se queste informazioni sono già disponibili all’interno della vostra azienda, come possono essere sfruttate al meglio dai vostri team IT?
“Quando mettiamo i clienti al centro del business, cambia il modo in cui l’organizzazione si muove. I CIO lo sanno bene, ed è per questo che la customer centricity è in cima alla loro lista di priorità. L’agilità consiste nell’utilizzare l’IT e le nuove tecnologie per ascoltare ciò che vogliono i clienti, e fornirlo quindi in modo più intelligente e piacevole.”
Noah Roychowdhury, Head of Customer Intelligence, Colt
Strategia “Tech for good”
I CIO prevedono che la strategia “tech for good” sarà fondamentale in futuro.
Un’altra area di attenzione per i CIO è la strategia “tech for good”, basata sull’assunto che la tecnologia non andrà a impattare unicamente sulla trasformazione digitale. La nostra survey ha suddiviso quest’area in: attenzione per i dipendenti, protezione dei dati dei clienti, utilizzo sostenibile delle risorse, restituzione alla comunità e miglioramento della governance.
In questo momento, è proprio il pilastro “tech for good” quello che risente del maggiore “divario di ambizione”.
Attualmente, paga infatti un certo ritardo in termini di importanza in quanto i CIO sono occupati in altre aree mission-critical, come la centralità del cliente e il mantenimento della tecnologia in uno stato di salute adeguato. Eppure, la maggior parte dei CIO insiste sul fatto che la strategia “tech for good” sia qualcosa che vogliono realizzare in futuro.
Uno dei due CIO con cui abbiamo parlato in maniera approfondita lo ha dichiarao specificamente
“Tutto l’universo ESG (Environment, Social, and Corporate Governance) è ora più importante che mai. L’anno scorso non se ne parlava più di tanto, ma negli ultimi sei mesi è diventato un tema molto importante in un’ottica top-down.”
CIO di un gruppo retail con sede negli Stati Uniti
I CIO vedono l’approccio “tech for good” come qualcosa che va oltre la sostenibilità
La sostenibilità è una priorità assoluta per le aziende e ogni dipartimento ha un proprio ruolo da svolgere, in particolare l’IT. L’Agenzia internazionale dell’energia1 osserva che i data centre generano lo 0,3% delle emissioni globali di CO2, un livello che potrebbe aumentare con l’incremento della domanda globale di server. Nel complesso, il settore IT è responsabile del doppio delle emissioni di CO2 del settore dell’aviazione.2
È bello vedere come le aziende stiano dando la priorità alla sostenibilità: il 54% dei CIO afferma, infatti, che le loro organizzazioni hanno già definito e implementato obiettivi di sostenibilità. Bisogna anche precisare che le aziende che abbiamo coinvolto in questa survey sono alcune tra le più grandi del mondo. Non è quind sorprendente che molte di esse abbiano fissato obiettivi di sostenibilità basati su riscontri oggettivi.
Ciò che è emerso è che molti CIO guardano alla strategia “tech for good” andando oltre la sostenibilità Come mostrano i dati qui sotto, l’universo “tech for good” considera tra i propri stakeholder anche i dipendenti, i clienti, l’ambiente, i partner e l’intera comunità mondiale.
Nel mondo reale, questo potrebbe tradursi in ambienti di lavoro migliori a livello digitale e in nuove opportunità per i dipendenti, una migliore protezione dei dati per i clienti, un utilizzo più attento delle risorse e una migliore governance.
Come si traduce l’approccio “tech for good” nella vostra organizzazione? Oltre alla sostenibilità, quali sono gli altri ambiti in cui la tecnologia sta portando risultati positivi come, per esempio, la diversità, l’inclusione e il benessere degli stakeholder? Come vede l’evoluzione di questi programmi nei prossimi anni? |
Ci sono molti modi tramite i quali la trasformazione digitale sta aiutando le aziende a diventare più efficienti dal punto di vista energetico. I CIO stanno puntando su tecnologie come l’Internet of Things, l’intelligenza artificiale, il machine learning, il 5G e la data analytics, per il modo in cui queste rimodellano il business as usual. Ma, quando si valuta il business case pensando alle nuove tecnologie, come si possono trovare metriche sostenibili per assicurarsi che le soluzioni che guidano l’agilità siano valide dal punto di vista ambientale? |
I CIO stanno già valutando i vendor in base alla sostenibilità, soprattutto in Germania
L’82% dei CIO è già piuttoso severo nel valutare iniziative di sostenibilità condotte dai loro vendor. Anche questo è diventato ormai un importante criterio di selezione nella scelta dei partner con cui collaborare, pur non essendo comunque il più importante.
Infatti, la sostenibilità è ancora meno importante rispetto ad altri fattori come la trasparenza, la competenza, l’esperienza e l’affidabilità, che continuano ad essere i criteri di selezione prioritari a livello globale.
A questo proposito, un elemento interessante è che l’attenzione alla sostenibilità varia da un’area geografica all’altra: è infatti considerata più importante in Germania, piazzandosi al quarto posto nella scelta dei vendor, rispetto al sesto posto ottenuto a livello globale.
“Collaborare con altre aziende e valutare le loro iniziative di sostenibilità è molto importante per noi. Ci si aspetta chei vendor forniscano dettagli sulle loro iniziative in materia di sostenibilità, e questo riveste una parte considerevole della nostra valutazione.”
CIO di un gruppo retail con sede negli Stati Uniti
Adottare una visione ampia e strategica della sostenibilità
I CIO hanno una visione strategica della sostenibilità che va oltre le aspettative. Mentre molti leader vedono la sostenibilità come uno strumento per ottenere un vantaggio competitivo o impressionare i clienti, è incoraggiante notare che la maggior parte dei CIO la considera dal punto di vista dei dipendenti. Sono entusiasti di questi programmi non perché si sentono obbligati dalla concorrenza o dalle normative, ma perché credono che l’attenzione alla sostenibilità li aiuterà a trattenere i dipendenti, attrarre nuovi talenti e aumentare il valore a lungo termine per gli azionisti.
Questo approccio è perfettamente in linea con l’ottavo Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che si concentra sulla protezione dei lavoratori. Molti esperti sottolineano il ruolo fondamentale che la digitalizzazione avrà nel supportare paesi e aziende nel raggiungimento di questi obiettivi, ed è positivo vedere che i CIO si stanno allineando a questa visione.
Un caso esemplare: ESG come KPI aziendale
Un noto gruppo retail statunitense sta portando avanti un importante programma di trasformazione del cloud pubblico in collaborazione con svariati partner IT globali, i quali vengono selezionati sulla base di criteri di sostenibilità e diversità. Tutti i partner, grandi e piccoli, vengono valutati in base alle loro iniziative in materia di sostenibilità. Inoltre, i leader fanno in prima persona ciò che predicano.
Questo gruppo retail è infatti profondamente impegnato nella diversità. Vi è persino un responsabile per la diversità che partecipa regolarmente ad attività legate alla diversità per incrementare i punteggi ESG che sono estremamente importanti per l’organizzazione.
“Il nostro amministratore delegato e il consiglio di amministrazione hanno legato la nostra retribuzione all’ESG. Una parte dei nostri bonus è proprio legata ai punteggi ESG”
CIO di un gruppo retail basato negli Stati Uniti
Colmare il gap
Negli ultimi anni, i CIO hanno imparato parecchie cose sulla resilienza, l’importanza della collaborazione e il fare affidamento sui partner.
I CIO hanno molta influenza sulla visione del business e sulle decisioni strategiche delle loro aziende. Hanno anche molti obiettivi da raggiungere e una lunga strada da percorrere, soprattutto quando il loro
ruolo va oltre lo sviluppo di prodotti e servizi. I CIO conoscono i loro compiti: perseverano sulla strada dell’agilità, investendo in programmi di sostenibilità e migliorando il valore per gli stakeholder.
Obiettivi di ampio respiro e solide partnership industriali potrebbero dare la spinta di cui i CIO hanno bisogno per colmare il divario di ambizione tra ciò che sono e ciò che vorrebbero essere.
Importanza della partnership per tenersi aggiornati sulle nuove tecnologie
I partner aiutano i CIO a essere sempre aggiornati
Le partnership sono ciò che mantiene i CIO sulla cresta dell’onda quando si tratta di tecnologia. Il 90% sostiene che i partner e i fornitori rappresentano una fonte importante di aggiornamenti tecnologici. Grazie a loro, i CIO scoprono i prodotti e i servizi più innovativi e di tendenza che si stanno diffondendo sul mercato, per essere sempre all’avanguardia.
Qual è il valore aggiunto offerto dai vostri partner quando vanno oltre quanto prettamente definito nel contratto? I partner dovrebbero aggiungere valore sotto ogni punto di vista e capire gli obiettivi del cliente finale, non semplicemente raggiungere i risultati. Cosa stanno facendo i vostri partner per supportarvi e guidarvi quando si tratta di trasformare digitalmente la vostra organizzazione?
I CIO che apprezzano molto le loro partnership mostrano anche un’agilità aziendale complessivamente molto superiore. Circa il 60% di loro si considera più agile dei competitor per quanto riguarda la centralità del cliente e l’approccio “tech for good”.
I provider di reti e di comunicazioni sono partner commerciali influenti per i CIO.
I CIO sono entusiasti di collaborare con quelle aziende che li aiutano a costruire reti agili. In cima alla lista ci sono rivenditori a valore aggiunto (Value- Added Resellers-VAR), i Systems Integrators (SI) e provider di reti e comunicazioni. Mentre i SI e i VAR sono consulenti per natura, il valore dei provider di rete è fondamentale, in quanto la trasformazione e i progetti tecnologici non possono funzionare senza la giusta connettività. Ecco perché è essenziale che questi partner siano coinvolti sin dalle prime fasi.
Quando si sono diffuse le nuove tecnologie che avrebbero dovuto guidare la trasformazione digitale del futuro, i CIO hanno puntato molto sulle tecnologie legate alla rete come la Network Function Virtualisation (NFV), il networking on-demand, l’SD WAN e il 5G, tutte considerate tra le 10 tecnologie più importanti.
“Prima, ci volevano tre mesi per pianificare e poi altri tre mesi per l’implementazione; ora ci vogliono poche settimane per il roll out.”
CIO di un gruppo retail con sede negli Stati Uniti
“Per noi, la partnership consiste nel dare un valore aggiunto non solo ai nostri clienti, ma anche al loro cliente finale. Dobbiamo raggiungere gli obiettivi definitinella partnership, ma anche capire il quadro generale, e il partner giusto può essere la chiave per guidare svariati programmi- sostenibilità, centralità del cliente, rete agile – con successo e in modo efficace a livello economico.”Mark Hollman, VP, Partner Development & Success |
I limiti della larghezza di banda sono una barriera alla trasformazione e al mantenimento del vantaggio competitivo
Un CIO su cinque considera le scarse capacità di rete e di larghezza di banda, o entrambe, come i principali ostacoli nei loro percorsi di trasformazione digitale. Forse questo è anche uno dei motivi per cui i provider di comunicazioni sono in cima alla lista delle partnership future per i CIO.
I CIO non vedono l’ora di capire come funzionano le soluzioni di connettività di nuova generazione. Il mercato è anche pieno di nuovi player pronti a dare il proprio contributo. Come si lega questo agli obiettivi dell’approccio “tech for good” e alla centralità del cliente per i CIO? Quali sono i fattori e gli elementi – come i vendor più sostenibili, la produzione a zero rifiuti – su cui i CIO possono puntare per superare con fiducia queste barriere?
20% vede le limitazioni di rete/larghezza di banda come una barriera/ fattore chiave per collaborare di più con i provider di rete.
Riassunto e prossimi step
L’agilità è fondamentale per le aziende per adattarsi alle crisi e ai cambiamenti. L’agilità aziendale è andata oltre la parte legata ai software ed è ora associata a come le organizzazioni si prendono cura dei loro dipendenti, valutano i loro partner, trattano i loro clienti e tanto altro ancora.
Poiché le aziende mettono il cliente davanti e al centro del loro business, la customer centricity è diventata un pilastro importante per i CIO.
La domanda per i CIO è come possono gestire con successo i programmi CX per le loro organizzazioni e imparare dai leader della customer centricity. Il nostro studio mostra che i leader fanno ampio uso di social media, video e messaggistica istantanea nelle interazioni con i clienti. I leader usano anche metriche di customer experience come il CX Index e l’NPS, interagendo anche con le community di clienti.
L’area “tech for good” è quella con il più grande “ambition gap”, ossia quella in cui i CIO sono maggiormente concordi a voler migliorare in futuro. Per i CIO, la chiave è che il “tech for good” vada oltre l’ambiente e include tutti gli attori dell’ecosistema: dipendenti, partner e azionisti. I CIO dovrebbero esaminare quegli ambiti in cui la tecnologia sta portando risultati positivi nella loro organizzazione e cercare di far evolvere questi programmi nei prossimi anni.
Le partnership sono uno dei fattori chiave per l’agilità. Il nostro studio indica che i CIO che apprezzano le loro partnership tecnologiche, hanno punteggi di agilità molto più elevati. Numerosi sono gli aneddoti al riguardo,: molti CIO affermano che l’adozione di una nuova tecnologia abbia migliorato molto l’agilità aziendale.
Usa l’Agility Checker per capire a che punto è la tua azienda
Il nostro Agility Checker può aiutarti a misurare l’agilità della tua azienda rispondendo a cinque semplici quesiti. Il risultato ti permetterà di:
- Confrontarti con il nostro panel di CIO in tutto il mondo
- Analizzare le lacune per avviare delle analisi su come migliorare l’agilità
Speriamo che questo strumento possa essere utile nel vostro percorso aziendale per diventare un’azienda più agile.
La survey
Colt ha incaricato Intuit Research di condurre una survey tra i decisori IT senior di aziende con oltre 5.000 dipendenti negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania, in Francia e in Giappone.
Intuit Research ha coinvolto gli intervistati tramite un panel globale online e li ha selezionati per verificarne l’idoneità e l’autenticità. La dimensione del campione era un minimo di n=50 in ogni mercato per un totale di n=250 intervistati. Le interviste sono state condotte tra l’8 e il 22 ottobre 2021. Intuit Research ha incluso anche le opinioni qualitative di due CIO globali raccolte in colloqui approfonditi di circa un’ora.
L’Agility Index è una metrica specifica basata su come i CIO valutano le prestazioni della loro organizzazione rispetto ai competitor del loro settore. Si tratta di un punteggio medio, calcolato attraverso cinque domande collegate a cinque pilastri chiave delle priorità di un CIO.
I CIO hanno espresso la loro posizione in termini di agilità rispetto ai loro competitor, con risposte che vanno da “meglio” e “uguale” a “peggio” della concorrenza. Ogni risposta è stata valutata da 0 a 100, con 50 come “uguale alla concorrenza”.
Una panoramica dei dati firmografici delle organizzazioni coinvolte è riportata qui di seguito:
Per maggiori informazioni visita
www.colt.net/it [email protected]
- https://www.forbes.com/sites/forbestechcouncil/2021/05/03/ renewable-energy-alone-cant-address-data-centers-adverse- environmental-impact/?sh=fa6c8e85ddc9
- https://www.bcg.com/en-gb/press/24june2021-telco-sector-game- changer-sustainability-shrinking-carbon-footprints
- https://sustainabledevelopment.un.org/topics/employment
- https://www.mckinsey.com/business-functions/mckinsey-digital/ our-insights/the-cio-agenda-for-the-next-12-months-six-make-or- break-priorities